domenica 24 agosto 2014

E' come...

E' importante, in avventure come questa, saper dare ai viaggi di trasferimento lo stesso sapore di una meta desiderata. Saper trasformare le lunghe ore passate in movimento in momenti di approdo a destinazioni ricercate con passione può cambiare completamente il gusto della giornata e far sembrare meno dura la fatica del viaggio stesso.


Oggi è stato un giorno di quelli lì.

Un viaggio lungo quasi 600 chilometri, è diventato una sequenza di mete importanti, quasi definitive per la profondità che hanno espresso.

Senza dubbio la palma d'oro va all'avvistamento di orche e balene lungo la costa del Big Sur, sulla Interstate 1 che costeggia il bordo americano sul Pacifico.
Sulle prime sembrano rocce in mezzo al mare. Spruzzano l'acqua, spazzate dalle onde. Poi, quando iniziano a muoversi e a mostrare la forma tipica della coda,  esultiamo tutti quanti come dei bambini. Io, in particolare, che ho ancora aperta la ferita di non averle viste ad Hervey Bay, dove, praticamente non hanno altro che balene.




Un'emozione da donare come regalo di compleanno al tuo più amico più caro.

Abbiamo preferito la Interstate 1 che, per lunghi e tortuosi tratti è ad una solo corsia, alla più comoda Highway 101, proprio per godere dei suoi panorami a picco sull'Oceano. Ed è stata la scelta più giusta.





E' stata poi la giornata degli "E' come…".

Non un connotato banale di ciò che abbiamo visto. Anzi, dato che qui è tutto più grande, più esteso, sembra quasi un ingrandimento di panorami e sensazioni familiari e conosciute.

Come quei paesaggi che ricordano, in momenti diversi, le coste brulle e scoscese del Mani, nel Peloponneso  o le colline bruciate dal sole e disseminate di alberi isolati della Calabria.
A volte, l'interno montuoso richiama la Lessinia, con i suoi boschi sparpagliati a disegnare macchie e serpenti sulle dolci pendenze erbose.

O come i pellicani uguali a quelli di Cuba.
O come le onde ed i surfisti approdati qui direttamente dalle coste dell'Australia.

Mentre viaggiamo poi, cantando e ballando davanti alla GoPro (per esigenze di copione), la vista di una montagna che assomiglia al Monte Baldo, scatena una gag  in stile rap: "El Baldo! Tum Tum Tum, El Baldo!" a ritmo della musica house che in sottofondo ci accompagna.

A proposito di musica, Luca ha preparato quattro CD, finora quello house è quello che ha riscosso meno successo.  In testa, invece, quello chiamato Lanch. Milky Chance a go-go.
In seconda posizione "Old", con musiche, come dice il nome, più datate (da Simon & Garfunkel agli America e, ovviamente, gli Eagles con Hotel alias Vedel California).

Neanche la lunga coda che ci siamo sorbiti da Malibù a Venice Beach - un meno ambito "è come" della A4 Verona-Milano -  è riuscita a scalfire il buonumore generato da una giornata come questa. Anzi, abbiamo sfruttato la lentezza per osservare con più attenzione le case dei vip disseminate sulle colline qui attorno.

Domani, giornata di riposo (Luca vuole surfare…) e magari io avrò la forza di raccontare meglio una giornata così bella.

E' un po' come chiudere gli occhi prima della fine del capitolo…















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